Giulia Angori: “Noi tre sorelle, complici ed in sintonia in famiglia e sul campo di calcio”
Cresciuta in una famiglia di sportive, Giulia Angori, classe 2006 è la più piccola di tre sorelle, tutte calciatrici e grandi appassionate di calcio, capaci di mettere a fuoco sul terreno di gioco la loro complicità vissuta ogni giorno tra le pareti domestiche.
Punta di ruolo, ha la capacità di adattarsi al ruolo di centrocampista nell’ottica di essere funzionale al gioco di squadra, la Nestor Castello, compagine militante nel campionato umbro di Eccellenza.
Ciao Giulia, come è nata la passione per il calcio?
“Mi sono affacciata al mondo del calcio grazie a mia sorella grande Michela, la prima delle tre a cimentarsi in famiglia in questo sport, capace di trasmettere questa passione sia alla germana Anna che a me che sono la più piccola”.
Il vostro rapporto
“Io e Michela giochiamo a centrocampo mentre Anna ricopre il ruolo di ala destra; ci capiamo a vicenda e conosciamo a memoria i nostri movimenti quando siamo in campo. Ci troviamo in perfetta sintonia e giochiamo a memoria, specie quando ci fanno giocare insieme nella mediana; la nostra complicità ed affinità ha origini fuori dal terreno di gioco e la trova la giusta espressione durante la competizione agonistica”.
La tua carriera
“Ho maturato esperienza nel calcio a cinque ed undici, militando nel Perugia e nella rappresentativa Umbra territoriale, confrontandomi con ragazze di livello, un’esperienza davvero entusiasmante che mi stimola a crescere e migliorare”.
Un giudizio sul torneo
“Nel campionato di Eccellenza, stiamo dando il massimo in ogni gara per cercare di fare più punti possibili, pur riconoscendo la superiorità del Perugia; per il resto della stagione ci stiamo concentrando sulla gara di ritorno di Coppa Italia dopo il pareggio a reti inviolate maturato con la stessa squadra capoluogo di regione”.
La tua vita oltre il campo
“Ho una vita abbastanza regolare fatta di studio e sport, con la gara che rappresenta il momento più esaltante, dove posso dare forma alle giocate, avendo nell’argentino Lautaro Martinez la mia fonte di ispirazione”.