Padova, Sara Amidei : “Viviamo una situazione surreale che ci ha colte impreparate; in tempi di emergenza ci si adatta a sostenere sessioni di allenamento in videochiamata”
Autentico faro e guida in campo della squadra biancoscudata, ricopre con soddisfacenti risultati il ruolo di terzino sinistro, riuscendo ad adattarsi, a seconda delle necessità anche ad altri reparti del campo.
Dopo aver militato per undici stagioni nel Gordige, a partire dalla stagione 2015/2016 riveste la maglia del Padova, indossando dalla scorsa annata la fascia di capitano, incardinando la figura del leader indiscusso, sempre attenta e prodiga di consigli anche a distanza, seppur in una situazione difficile e complicata come quella che stiamo vivendo.
A tu per tu con Sara Amidei, classe 1990, punto di riferimento della compagine veneta, squadra quinta classificata del girone B del campionato di serie C, capace di fermare in campionato, prima dello stop forzato, la capolista Vicenza, riaprendo in tal modo i giochi per la vittoria del torneo.
Ciao Sara, come hai festeggiato i tuoi 30 anni ?
Lo scorso 3 Febbraio, avevo pensato di festeggiare il mio compleanno, organizzando una serata a Vo’ Euganeo con 20-25 persone; il luogo di ritrovo era abbastanza insolito ma avevo pensato di andare nei colli euganei per poter godere insieme ai miei cari del suggestivo panorama della zona; due giorni dopo l’evento è venuta fuori la notizia dello scoppio dei primi focolai del Covid 19 che ha fortemente condizionato per almeno 14 giorni le abitudini e l’esistenza di tutti i presenti per la paura di poter essere stati contagiati; per fortuna, nessuno si è ammalato, ma abbiamo vissuto momenti di angoscia e paura per il dilagare dell’emergenza; ora viviamo con la stessa ansia ma siamo prudenti e caute nei comportamenti.
Come procede la preparazione in tempi di emergenza Covid 19 ?
Ci siamo allenate fino alla settimana scorsa, adattandoci alle norme vigenti emesse tra un decreto e l’altro, stando all’aperto e rispettando rigorosamente le distanze, fino allo stop definitivo in virtù dell’ultimo provvedimento che impediva qualsiasi forma di aggregazione e di assembramento nei luoghi pubblici e privati; in questo momento delicato, stiamo seguendo delle lezioni individuali da casa, seguiti dal nostro staff che ci invia dei video e le indicazioni necessarie per sostenere delle sedute utili a mantenerci in condizione, intensificando il lavoro su corsa e resistenza.
Il vostro momento prima dell’interruzione
Prima dello stop forzato, eravamo in un buon momento di forma, eravamo state capaci di riaprire il campionato andando a vincere in casa della capolista Vicenza per poi ripeterci nel secondo derby dove abbiamo superato il Gordige. Peccato davvero aver interrotto nel nostro periodo di forma migliore quella voglia di furore agonistico che ci stava spingendo a risalire la classifica.
La favorita per la vittoria finale
Avendo affrontato le prime tre della classe in poco tempo nel girone di ritorno posso dire che il Brescia, alla luce dei rinforzi ottenuti in sede di mercato invernale, sia la migliore accreditata a vincere il girone; la squadra lombarda mi ha fortemente impressionato, dimostrando di avere un gruppo e un potenziale superiore alle altre contendenti.
Pensi che si possa concludere regolarmente il campionato ?
In linea teorica, avendo un contratto fino al 30 Giugno, in caso di cessata emergenza, ci sarebbero i presupposti per finire il campionato ma realisticamente è difficile immaginare lo scenario che potrebbe prospettarsi nei prossimi mesi; anche nell’ipotesi in cui si tornasse in campo, saremmo a corto di preparazione atletica, probabili soggette ad infortuni, inadatte a poter giocare al meglio un torneo agonistico, assolutamente differente da semplici amichevoli estive.
Quanto ti manca il calcio ?
Mi manca tanto il pallone, si soffre molto a stare lontano dai campi di gioco, isolate dalle compagne di squadra e dal resto del gruppo; questa situazione che stiamo vivendo è davvero surreale, ci manca lo svago, la nostra quotidiana valvola di sfogo, la nostra normalità è stata stravolta; In qualità di capitano della squadra mi sento anche responsabile che si sia interrotto il processo di maturazione delle piu’ giovani, un percorso di crescita che stavamo avviando da tempo con buoni risultati che siamo costrette, per ora ad accantonare; in questo momento di difficoltà, il nostro mister ci ha invitato a farci forza e coraggio, non trattenendoci negli sfoghi e nei sentimenti, riempiendo le chat e le videochiamate di messaggi e parole di speranza che sfociano in momenti di inevitabile malinconia e nostalgia.